MOU : "SARA UNA JUVE ARRABBIATA"

04.12.2009 19:59

 

Mou: "Sarà una Juve arrabbiata"
Maicon, ricorso respinto

Il tecnico dell'Inter alla vigilia del big-match in casa della Juve aveva previsto la decisione della Caf: il brasiliano resta a casa. Sulla sfida: "Siamo sicuri che usciremo da Torino ancora primi". Balotelli convocato, Sneijder ancora fuori

MILANO, 4 dicembre 2009 - Maicon lo aveva convocato. Non si sa mai. Pedina troppo importante per non sperare in un miracolo dell'ultimo momento. Ma il portoghese era convinto però che avrebbe trionfato "un'ingiustizia". Così è stato: la Caf ha respinto il ricorso presentato dall'Inter contro la squalifica per due turni inflitta al difensore, dopo l'espulsione rimediata nel match contro il Bologna. Il brasiliano, che ha già scontato il primo turno saltando la gara con la Fiorentina, non sarà in campo nella gara di domani contro la Juventus.

BALOTELLI — Questa la spiegazione di Mou nella rituale conferenza stampa della vigilia: "L'ho convocato perché sappiamo che doveva giocare questa partita e abbiamo ancora fiducia che possa essere in campo. Ma - ha aggiunto - penso che succederà una giustizia non giusta, se si può chiamare ancora giustizia quando giusta non è. È questo che mi aspetto". Sicuramente dovrà fare a meno di Sneijder e ha inserito tra i convocati Balotelli. "Mario si è allenato come gli altri ed è convocato: è un'opzione per me". Per poi assicurare che non si farà influenzare da eventuali cori razzisti dei tifosi: "Se giocherà o meno sarà esclusivamente una scelta tecnica". "La Juve ha chiesto di buttare acqua sul fuoco - ha incalzato Mourinho -. Il modo migliore per riuscirci è non parlare, per evitare di alimentare polemiche con parole che potrebbero essere interpretate fuori dal loro contesto. Non vedo una sola ragione per cui la partita di domani non dovrebbe essere solo una partita di calcio".

José Mourinho, 45 anni, seconda stagione all'Inter. LaPresse
José Mourinho, 45 anni, seconda stagione all'Inter. LaPresse

TRE PUNTI — Entrando dentro la sfida, l'allenatore dell'Inter ha esaltato poi la sua filosofia: ""Juventus-Inter vale sempre 3 punti; gli stessi che abbiamo conquistato con la Fiorentina e che abbiamo perso con la Sampdoria e noi siamo sicuri che usciremo da Torino ancora primi". Insomma, il vantaggio enorme di 8 punti sui bianconeri garantisce una certa tranquillità. E' comunque troppo presto per emettere sentenze sul campionato. "Io di solito inizio a capire il campionato alla fine del girone d'andata, quando si arriva al 50% del cammino. Se lì c'è una squadra con qualche punto in più, si può iniziare a capire come finirà - ha spiegato Mou -. E' ancora presto, mancano ancora 4/5 partite e questo è un torneo difficile. Nella stagione che ha preceduto il mio arrivo, l'Inter ha avuto 12 punti di vantaggio e a mezz'ora dalla fine del campionato aveva perso il titolo".

JUVE ARRABBIATA — "Poi le sue considerazioni sui bianconeri. "Quando penso alla Juve, penso a una squadra che ha grandissima esperienza. Tanti giocatori hanno vissuto situazioni simili, sanno cosa significhi affrontare una partita col morale alto o in condizioni difficili dal punto di vista psicologico. La Juve non è una squadra di bambini, sanno che le prossime due partite sono decisive per loro. Se guardo Camoranesi, Cannavaro, Del Piero e Buffon non vedo facce spaventate: mi aspetto una squadra arrabbiata con se stessa, con grande voglia di far bene. Per noi sarà più difficile perché troveremo avversari con concentrazione e motivazioni superiori alla norma. La Juve sa, però, che contro l'Inter non sarà facile".

FUTURO — Infine una frecciata a chi mette in discussione il suo futuro sulla panchina nerazzurra. "Io sono adesso l'allenatore dell'Inter, in settimana mi davano già come l'ex tecnico nerazzurro ma io lo sono finché Moratti vorrà e finché non mi dirà di andare via". Serviti.